UNDER 8 al Torneo Lainetti organizzato da Entella Academy
Giovedì 1º giugno 2023 è, ad un occhio esterno, una soleggiata giornata primaverile come tante altre, ma per noi Under 8 si tratta di molto di più.
Già, perché dopo mesi e mesi di attesa, programmazione e preparazione siamo finalmente in procinto di partire per il “Torneo Lainetti”, organizzato dall‘Entella Academy in terra ligure: i bambini non stanno più nella pelle e anche noi istruttori siamo molto emozionati all’idea di accompagnarli nella prima trasferta fuori regione della loro vita calcistica.
In mattinata alcune famiglie partono già alla volta della Liguria con l’obiettivo di dribblare il traffico pre-ponte e sfruttare al massimo il meteo favorevole, cosa che io e mister Edoardo non possiamo permetterci di fare causa impegni universitari e lavorativi.
Ci mettiamo dunque in macchina nel primo pomeriggio, con la speranza che non troppe persone abbiano la nostra stessa idea.
Le nostre preghiere, chiaramente, non vengono esaudite: sulla nostra strada troviamo diluvi universali, incidenti catastrofici e anche un vulcano in eruzione (ok, quest’ultima cosa potrei essermela inventata…) ma le fatiche del viaggio vengono spazzate via dallo tsunami d’affetto dei nostri bambini, che organizzano un’accoglienza con uscita a sorpresa nella quale per poco uno dei nostri ci rimette un dente.
A questo proposito, capitolo presenze: nonostante due defezioni all’ultimo minuto a cui mandiamo un grosso abbraccio virtuale, in undici sono già sul posto, carichi come molle ed in attesa dei quattro compagni che giungeranno tra la notte e la mattina seguente.
Giusto il tempo di cenare e noi istruttori decidiamo di prendere in custodia i bambini, accompagnandoli sul lungomare di Lavagna, dove alloggiamo, alla ricerca di un posto che possa nutrirci con del gelato.
L’impresa si rivela più ardua del previsto, ma durante questa piccola odissea troviamo conforto nei cori da stadio, inclusa l’ormai celebre “La Roma si, ed Feye no” che é diventata praticamente il nostro inno ufficiale.
Se ve lo state chiedendo, no, il cuore di noi mister non é giallorosso e quello dei bambini neppure, ma la canzone ci fa comunque prendere bene.
Dopo una lunga camminata intervallata dal salvataggio di una scarpa che, non si sa come, é riuscita a cadere in spiaggia, riusciamo a conquistare l’ambito bottino e rientrare in hotel con la pancia piena per la notte pre-torneo.
La mattina seguente tutti si fanno trovare puntuali a colazione (leggera, come in ogni pre-gara che si rispetti) e spostiamo al centro sportivo di Leivi, dove ci uniamo con gli ultimi arrivati e ci dividiamo, per forza di cose, nei due gruppi che giocheranno sui campi dell’Entella.
Sul torneo ci sarebbe da dire moltissimo: dalle ottime idee alle grandi manifestazioni di coraggio fatte vedere in campo, passando per i lati più particolari e folkloristici come le regole locali, diverse da quelle a cui siamo abituati in Lombardia, e la novità assoluta degli arbitri in campo (tra cui uno dal fischietto facile che oserei definire “fantozziano”), ma non vi parlerò di nulla di tutto ciò in maniera approfondita.
Mi limiterò a infatti a narrarvi un solo gol, il primo della nostra ultima gara: discesa sulla fascia destra con assist di rabona (l’assistman ha ammesso che in realtà il suo era un tiro, ma nel mio cuore resta un passaggio volontario ndr), portiere fuori causa e tap-in facile facile di colui che forse più di tutti desiderava una rete.
Tutta la panchina, con i membri dell’altro gruppo inclusi nel pacchetto, si riversa in campo a festeggiare: un moto spontaneo e non preparato, una gioia personale condivisa da tutta la Sesto, un momento bellissimo che a nostro parere é stata la fotografia perfetta di questa esperienza e di quello che ogni squadra dovrebbe essere.
Ritirate coppe e medaglie ci concediamo una cena al ristorante nella bella Sestri Levante che altro non è che l’antipasto dell’ultimo giorno che ci resta da vivere in terra ligure: e cosa fare in quest’ultima giornata insieme se non sfruttare il sole, che continua ad illuminare la regione, e goderci il mare?
Ci avviamo dunque in spiaggia di buon mattino, armati di uno stuolo di palloni che useremo durante la giornata per partite a footvolley in stile Copacabana, sessioni di tiri dal bagnasciuga con il sottoscritto portiere per un giorno (potrei aver subito più gol di quanti ne abbia effettivamente convalidati, ma non ditelo in giro per favore…) che rischiano puntualmente di mandare le sfere in Corsica e goffi tentativi di scambi pallavolistici che ci ricordano perché abbiamo preferito l’erba al parquet.
Si, l’acqua é abbastanza fredda, ma quando ti diverti con gli amici anche l’oceano Artico ti sembra il più caldo dei mari caraibici…
E così mi ritrovo qui, a scrivere queste righe mentre torniamo verso casa in una strada finalmente libera dalle code, con un chilo di focaccia in mano e una tonnellata di splendidi ricordi in testa: erano quattro anni e mezzo che non scrivevo di calcio su questo sito, e questo torneo mi è sembrata l’occasione perfetta per rimettermi alla tastiera e fissare per sempre questa splendida esperienza negli archivi della memoria.
Come canta Aiello, “ho scritto un pezzo romantico, perché non sono romantico da un pezzo”…
A tutti i nostri fantastici bambini, e anche ai genitori che hanno permesso loro di vivere questa esperienza va il più sincero e semplice dei miei GRAZIE.
Gabriele Cossutta